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Dizion. 4° Ed. .
AGO.
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AGO.
Definiz: | Strumento picciolo, e sottile d'acciaio, nel quale s'infila il refe, la seta, o simili, per cucire. Lat.
acus. Gr. βελόνη. |
Esempio: | Vit. S. Gio. Bat. Non ci ha nè ago, nè refe, non ci ha forvici, nè coltello.
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Esempio: | Bocc. pr. 8. Perciocchè all'altre è assai l'ago, e 'l fuso, e l'arcolaio.
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Esempio: | Dant. Inf. 20. Vedi le triste, che lasciaron l'ago, La spuola, e 'l fuso.
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Esempio: | Ovid. Pist. E ficca ne' miseri fegati l'aguzzate agora. |
Esempio: | Lasc. Spir. 1. 3. Oltre a questo, gettò per bocca ciocche di capelli, agora,
spilletti ec. |
Definiz: | §. I. Ago dicesi per similit. quel sottil ferruzzo, sul quale s'accomoda la calamita della bussola. Lat.
acus versoria. Gr. βελόνη. |
Esempio: | Dant. Par. 12. Del cuor dell'una delle luci nuove Si mosse voce, che l'ago alla
stella Parer mi fece. |
Esempio: | Com. Par. 2. Clio, Euterpe, Calliope ec. sono la mia calamita, e 'l mio ago, le
quali m'addirizzano ec. |
Esempio: | Tes. Br. 2. 49. E sappiate, che a queste due tramontane vi s'apprende la punta
dell'ago, ver quella tramontana, a cui quella faccia giace. |
Definiz: | §. II. Dicesi eziandio Ago a quella picciolissima spina, che hanno nella coda le vespe, le pecchie, e i calabroni,
e simili animaluzzi, col quale pungono. Lat. aculeus. |
Esempio: | Dant. Purg. 32. E come vespa, che ritragge l'ago, A se traendo la coda maligna.
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Definiz: | §. III. Diciamo Ago ancora a quel ferro aguzzo, che è appiccato alla toppa, e entra nel buco della chiave, e
guidala agl'ingegni della serratura. |
Definiz: | §. IV. E Ago a quel ferro della stadera appiccato allo stilo, che stando a piombo mostra l'equilibrio. Lat.
examen, trutina, aequamentum. Gr. τρυτάνη,
κανών. |
Definiz: | §. V. E Ago a quel risalto, che ha l'arpione, nel quale entra l'anello della bandella. |
Definiz: | §. VI. E Ago, negli orivuoli a sole, è quel ferro, o simili, fisso nel piano, che manda l'ombre a segnar l'ore.
Lat. gnomon. Gr. γνώμων. |
Definiz: | §. VII. E Ago è altresì quello strumento di legno, sul quale s'adatta dimolto filo, e fansi le reti, la qual
quantità di filo si chiama Agáta. |
Definiz: | §. VIII. Da ago il detto proverbiale: Costì mi cadde l'ago, che tra gli altri sensi ha questo, cioè
tu se' caduto appunto, dove io m'aspettava. |
Esempio: | Salv. Granch. 1. 1. Vidi ben io dove La cosa appunto aveva a riuscire: Costì mi
cadde l'ago. |
Esempio: | Varch. Ercol. 87. Dimandare appunto di quelle cose, o mettere materia in campo,
che egli desiderava, e aveva caro di sapere; onde s'usa dire: costì mi cadde l'ago. |
Definiz: | §. IX. Pure in proverbio: Dare un ago, per avere un palo di ferro, vale Dar poco per riavere assai.
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